mercoledì 18 marzo 2015

Resoconti riunioni martedì 10/03 e 17/03
Salve a tutti, fedelissimi ascoltatori!

Ci scusiamo per il ritardo della pubblicazione dei resoconti, ma il forum del sito ufficiale di Yastaradio e il nostro blog erano in ri-sistemazione, pertanto siamo potuti tornati soltanto ora, cioè dopo una semplice serata di riunione e una (ieri) dove siamo andati in onda tutti quanti per l’indisponibilità del conduttore scelto, ossia Tano.

Premesse a parte, eccovi gli aggiornamenti promessi. In sostanza la nostra priorità al momento è la discussione sul concerto estivo. Stiamo cominciando a sentire altre band al posto dei Big One e a fare una sorta di lista della contabilità per tenere sotto controllo i costi.

Molte cose sono già sistemate, ad esempio sedie e tavoli, mentre altre, quali nome dell’evento e lista definitiva degli sponsor, sono ancora in definizione. Forse stiamo procedendo lentamente, ma è necessario prestare attenzione ad ogni dettaglio, cosa che ovviamente stiamo facendo (o tentando di fare) al meglio per garantire una perfetta organizzazione.

Si è deciso di piazzare le tre serate di concerti dal 19 al 21 giugno, quasi fosse una “festa post scolastica”. Grazie alle band che abbiamo intenzione di contattare dovrebbero uscire tre serate molto festose e in grado di intrattenere le varie fasce d’età del pubblico spaziando nei generi musicali.

Infine stiamo cercando un titolo per il cineforum, di cui abbiamo già in mente il tema e i film da proiettare, e del materiale nuovo da inserire nel giornalino, che uscirà non questo mese, bensì ad aprile.

Speriamo di essere stati esaustivi. Noi ci vediamo, anzi, ci sentiamo tra due settimane con una nuova puntata. Nanu-Nanu, gente!


Scritti da: Dj LT

giovedì 26 febbraio 2015

Resoconto riunione 25/02/15

Saluti, cari fedeli ascoltatori. Qui è Pech con il resoconto della scorsa riunione.

Martedì ci siamo incontrati io, LT e Mas assieme al dalse per la riunione, ed ecco quanto è uscito:

Prima di tutto, la prossima puntata, che sarà diretta da me e da LT. Parleremo del carnevale, della storia di questa festa e delle sue tradizioni, di come viene festeggiato qui in Italia e in altre parti del mondo.

Secondo argomento è stato il concerto che stiamo organizzando per l' estate. Abbiamo rimarcato i punti fondamentali quali le band che potremmo contattare per l' evento e il bisogno di trovare sponsor per regolare le spese.

Infine si è scelto il conduttore per la prossima puntata: Tano. Quindi non perdetevelo.

Questo è tutto, gente.

Alla prossima, Pech

martedì 17 febbraio 2015

Isakatai - Diretta 17/02/2015

Scritta da: Van

Salve a tutti fedeli ascoltatori di Yastaradio.com e di Isakatai.
Questa sera alle ore 20.30 andrà in onda la terza diretta del 2015 ed ai microfoni ci sarà Van accompagnato da una voce nuova, Norum.

Abbiamo creato una diretta sullo stile del programma radiofonico "Sei gradi".

Questa diretta sarà un racconto musicale, costruito scegliendo 10 artisti scelti da noi che sono collegati attraverso contatti di diverso genere: cronologici ( es. musicisti che hanno inciso o fatto concerti lo stesso anno), collaborazioni, partecipazioni a progetti comuni, assonanze, colonne sonore comuni, ecc.

Vi aspettiamo questa sera.

venerdì 13 febbraio 2015

Apocalypse Domani

Scritto da: Dj LT

(1980), di Antonio Margheriti

Ad Atlanta, in Georgia, si sta diffondendo un virus che trasforma i contagiati in assassini cannibali. I portatori: due disagiati sociali reduci del Vietnam che lo passano con i morsi e la saliva. 

La polizia tenta di stanarli, ma forse non sono soltanto loro la minaccia… Cannibal/zombie movie d’azione stile anni 70 girato, come era consuetudine allora, in terra straniera. Alla regia l’ex collaboratore agli effetti speciali nei film della Factory di Andy Warhol e ciò si nota nelle sequenze più truculente (il buco nello stomaco è una scena cult citatissima); nel cast John Saxon e Giovanni Lombardo Radice. 

La suspense si trova in bilico tra musiche decenti e battute un po’ fiacche, ma non è un film da buttar via, anche perché girato in un momento di transizione tra due decenni fondamentali e permette dunque di respirare il particolare clima di quell’epoca (forse è per questo che piace di più ai cinefili come Roth o Tarantino).

Pessimo il titolo italiano, che dovrebbe citare Apocalypse Now e far intravedere una denuncia della guerra e del disagio nei veterani arricchita dall’ambientazione metropolitana vista come giungla di cemento; a questo punto meglio i titoli stranieri Cannibal Apocalypse o Invasion of the Flesh Hunters.


Voto: 6/10

giovedì 5 febbraio 2015

Bob Marley & The Wailers _ Babylon by bus

Scritto da: Martina


Io adoro il reggae , lo ascolto fin da quando ero molto piccola e tra tutti gli artisti che si sono cimentati in questo genere musicale, il mio preferito è Bob Marley.
Il mio amore per lui è profondo e viscerale, la sua musica ha accompagnato costantemente la mia vita negli ultimi anni, e se dovessero chiedermi quali canzoni porterei con me su un’isola deserta certamente sceglierei le sue.
In questa recensione voglio raccontarvi l’inizio della mia “storia d’amore” con il re del reggae, che inizia proprio quando , ad un pranzo di Pasqua del 2008, mio zio mi donò l’album “Babylon by Bus”. In realtà non si trattava un vero e proprio regalo; la mia professoressa delle medie mi aveva assegnato una ricerca sulla Jamaica, per questo motivo dunque avevo deciso di approfondire la cultura musicale di quello stato, e sapendo che mio zio era un ascoltatore di diversi generi musicali, gli chiesi se per caso aveva in casa un album reggae da prestarmi.
Non avevo mai ascoltato quel tipo di musica: certo , come tutti conoscevo la celeberrima “No woman, No cry”, ma ero anche schiava del pregiudizio troppo diffuso che associa la musica reggae alla marijuana , quindi ero abbastanza scettica e preferivo evitare quel genere musicale.
L’incontro con Bob fu quindi del tutto casuale non partì nemmeno con i migliori propositi; dovevo ascoltare la sua musica per un compito scolastico, non per mio interesse personale.
La situazione mutò non appena iniziai ad ascoltare la prima traccia dell’ album , “Positive Vibration”: per me, abituata alla musica commerciale di Rihanna e Tiziano Ferro, fu quasi uno shock. Non avevo mai sentito un album live e mi aspettavo che la la prima traccia partisse immediatamente: sentire prima i rumori confusi della folla, e poi le grida di Bob che caricava il pubblico erano per me, tredicenne abituata alle canzoni registrate e modificate in studio di Rihanna e compagnia bella, una totale novità! L’attesa per l’inizio della canzone caricò la mia curiosità, e non appena cominciò l’inconfondibile riff reggae, ne fui rapita. Per la prima volta ascoltai una musica lenta e cadenzata, la quale, pur avendo una forte elaborazione tecnica alle spalle, viene percepita dall’ascoltatore come naturale e leggera. Fu bellissimo, la “positive vibration” cantata da Bob arrivò anche da me, facendomi amare la sua musica.
La seconda traccia dell’album, “Punky Reggae Party”, non uno dei brani di Bob Marley più conosciuti, ma è tra i miei preferiti.
La terza canzone invece , “Exodus”, che tra l’altro dà il nome ad uno dei più famosi album del cantante,è forse una delle tracce più emblematiche mai scritte da Bob, poiché condensa al suo interno alcuni dei leit motiv dell’intera produzione del jamaicano.
Si prosegue con la celeberrima “Stir it Up” , canzone ammiccante e provocante.
Mentre ascolti questo album il tempo passa in fretta, senza che tu te ne accorga, e passando attraverso “Rat Race”, “Concrete Jungle” e “Kinky Reggae”, si arriva alla famosissima “Lively up yourself”. Questa canzone racconta fondamentalmente degli effetti della musica reggae sulla gente: questo genere anima le persone , le ravviva e le fa muovere.
Subito dopo troviamo “Rebel Music”, mentre la decima traccia è “War”. La genesi di questa canzone è estremamente interessante: il testo è tratto da un discorso che l’imperatore d’Etiopia Hailè Selassiè , considerato dalla religione rastafariana come la seconda reincarnazione di Dio, pronunciò all’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1963. Si tratta di un inno alla pace all’uguaglianza e alla fratellanza tra i popoli; infatti sia la canzone di Marley che il discorso del Ras Tafari affermano che fino al momento in cui la filosofia che considera una razza superiore e una inferiore non verrà completamente screditata ed eliminata, e fino a quando il colore della pelle di un uomo sarà più importante del colore dei suoi occhi, ci sarà la guerra.
L’undicesima traccia è la bellissima canzone d’amore “Is this love”, e la traccia seguente è la purtroppo non troppo nota “Heathen”.
L’album live registrato nel 1978 si conclude con la celeberrima “Jamming”.
Questo lavoro rappresenta uno dei vertici della carriera di Marley, e racchiude al suo interno canzoni famosissime e rappresentative di quello che era il messaggio che Bob ha voluto lasciare al mondo.
Ho preferito descrivere quest’album dal punto di vista emotivo più che da un lato tecnico, perché su di esso è ormai stato già scritto tutto, e ripetere pedissequamente ciò che era stato già detto mi sembrava abbastanza inutile; ho preferito comunicarvi quello che ho provato quando per la prima volta ho ascoltato quello che è ancora oggi il genere musicale che ascolto più volentieri.

Io con questo album ho iniziato ad amare il reggae e il suo più famoso cantante, e anche per questo motivo consiglio a chiunque di ascoltarlo almeno una volta nella vita.