martedì 12 marzo 2013

Megadeth - Endgame


Scritto da Van

21 maggio 2012. Nel giorno del mio compleanno decido in tutta tranquillità di voler sfidare me stesso provando a recensire una delle opere più recenti della band capitanata da Dave Mustaine.
L'album di cui voglio parlare è Endgame che fu pubblicato l'11 settembre del 2009 dalla Roadrunner Records.
Questo è il loro terzo album dopo il ricongiungimento della band nel 2004 che avvenne in seguito ll' infortunio al polso del leader della band. A quanto dichiarato da Mustaine stesso, l'infortunio fu dovuto ad una compressione del nervo radiale della mano sinistra. Altri ipotizzarono, invece, che lo scioglimento avvenne a causa del mancato pagamento di debiti del frontman dei Megadeth nei confronti del bassista David Ellefson.
Come detto, nel 2004 avvenne la reunion. Radunando alcuni turnisti il progetto Megadeth ripartì e a sua dimostrazione ne venne fuori “The System Has Failed”. Il 2007 fu l'anno di “United Abominations” che molto simile al precedente lavoro per le tematiche trattate, ovvero il sistema politico americano.
Raggiunto il 2009, mentre tra le file della band usciva Glen Drover e al suo posto entrava Chris Brodenrick, arrivò il dodicesimo album nella carriera della band, appunto Endgame.

L'avventura attraverso il loro penultimo lavoro inizia con Dialectic Chaos; canzone strumentale che ha il compito di fare da apripista a “This day we Fight” che molto probabilmente ricorda qualcosa di già sentito, però picchia, picchia forte ed ispirata letterariamente al discorso tenuto da Aragorn alle sue truppe ne Il signore degli Anelli. La bellezza della song sta nel capire quanto i Megadeth siano tutt'ora in grado di incazzarsi musicalmente e presentare gioielli di questo tipo.
Si riprende con 44 minutes che apre con un filo melodico di fondo e dei forti colpi di batteria. Questa traccia narra lo svolgersi di una rapina a mano armata; durante l'intro si sentono chiaramente delle persone che parlano in radio e che danno l'idea di una comunicazione tra poliziotti.
1,320 è un pezzo deciso, veloce e potente; richiama palesemente una canzone di un loro precedente lavoro ovvero “Liar ” di “So far, so good, so.. what?” che fa tornare alla mente il Trash suonato dai primi Megadeth.
La titletrack è la traccia più lunga del disco, infatti arriva a toccare la durata di 6 minuti circa, inoltre è anche impegnativa per il suo testo che si riallaccia al tema del sistema politico americano già trattato nei due precedenti album. Bersaglio è la cosiddetta legge Endgame dell'ex presidente George W. Bush la quale consente l'arresto per sospetti atti di terrorismo. Il brano è anche ben strutturato; si snoda su strofe che crescono d'intensità, enfatizzata dagli assoli di Mustaine e di Brodenrick per fantasia e ritmo, rendendo cosi il brano grintoso e cattivo.
“The hardest part of letting go... sealed with a kiss” inizia con la voce affranta del leader della band il quale da il via ad una ballad che parla dell' amore e della distanza, in cui si crea un'atmosfera molto simile a quella di “Tears in vial” dell'album “The system has failed”.
Il resto dell'album è un pieno di trash all'ennesima potenza; “Bite the hand” , “Bodies” , l'intro devastante di “Headcrusher” , “How the story ends” pezzo heavy dai riff ben scanditi e “The Right to go insane”con il suo fenomenale giro di basso iniziale. Queste appena citate sono tutte canzoni che meritano di essere ascoltate ma comunque non danno lo spunto per essere considerate a tal punto da dire qualcosa di particolare.

Mustaine dichiarò che questo è stato il miglior album da lui scritto nella sua lunga carriera. Bisogna dargli per buona questa autoconsiderazione anche se sinceramente ritengo che “End game ” non possa essere paragonabile a delle perle di album come “Rust in peace” e “Youthanasia”. Questi Megadeth possiedono tanta grinta e la riescono a trasmettere con efficacia attraverso la loro musica, insomma per dirla tutta, io, End Game l'ho apprezzato parecchio.

Nessun commento:

Posta un commento