Scritto da: Van
18 Luglio 2014, ore 21.30, Villa Venier a Sommacampagna (Vr)
Dopo un anno di pausa dal progetto
radio Isakatai, ma anche dai grandi concerti, sono tornato molto
invogliato e sopratutto alla ricerca di qualche live al quale poter
partcipare. Detto fatto. Grazie a Dalse sono venuto a conoscenza
dell'imminente ritorno sui palchi italiani di Suzanne Vega, con due
date già programmate da tempo, e una delle quali organizzate a due
passi da casa, a Sommacampagna (Vr).
Finalmente arriva il grande giorno e
con grande fortuna il tempo, caro amico, ci ha regalato una
meravigliosa serata stellata, dando anche un tocco di magnificenza a
quella villa che ha fatto da padrona ad uno stage non molto elaborato
ma ornato con delle colonne ai lati della struttura che lo rendevano
particolare nel suo genere, e che a breve avrebbe ospitato la Vega.
Appena salita sul palco e lasciatole il
microfono la nostra american singer ci ha confidato che la sera prima
ha fatto da apripista, in Finlandia, al live dell'immortate
Menestrello di Duluth, lo straordinario Bob Dylan; e quindi la
stanchezza dovuta anche ai rapidi spostamenti si stava facendo
sentire, ma non voleva dire che avrebbe influito negativamente
sull'andamento della serata. Una garanzia. Suzanne, dopo i saluti
iniziali, non ci ha lasciato respirare un attimo e dopo la partenza
spedita ha sfoderato, insieme ad un nero cilindro, l'affascinante
“Marlene on the wall”, primo e non unico cavallo di battaglia
della serata.
In scaletta ci ha pure inserito qualche
traccia tratta dal recente platter dal nome lunghissimo “Tales from
the realm of the Queen of Pentacles” ovvero “Crack in the wall”,
“I never wear white”, ma anche “Jacob and the Angel”, per poi
lasciarci qualche minuto di respiro, ringraziandoci nuovamente per la
presenza e
presentandoci gli artisti che la
stavano accompagnando in questa serata,ovvero il batterista Doug
Yowell e il chitarrista Gerry Leonard, anche produttore del suo
ultimo album. La settimana prima del concerto posso dire di aver
fatto i compiti a casa perché ho ascoltato buona parte della
discografia della Vega concentrandomi prettamente sul primo omonimo
album e anche se di qualche decade fa è riuscito a farmi innamorare
dal primo ascolto; anche grazie a questo assiduo ascolto ho
riconosciuto molte tracce che ha eseguito, nostra signora, durante la
serata. Dal suo lavoro targato 1985 ci ha inebriato gli animi
cantandoci la storia della regina e del soldato, per l'appunto “The
queen and the soldier” , ma anche “Cracking” e “Some
Journey”. Si è giostrata poi, in alcuni momenti ancora con il suo
nero cappello, con “Luka” che si trova in Solitude Standing,
uscita appena due anni dopo il primo lavoro, ed infine ci ha
raccontato dei suoi ricordi d'amore con “In Liverpool” (99.9F°
del 1992).
Un ringraziamento speciale va al
ragazzo che dopo la terza canzone mi ha praticamente tirato via da
sotto il palco e con una mano mi ha pure coperto l'obiettivo,
dicendomi che non potevo più fare foto durante il concerto!
Non l'hai avuta vinta tu! Io, la mia
Canon e il mio utilissimo teleobiettivo ti abbiamo fregato alla
grande!
Nessun commento:
Posta un commento